Le prescrizioni minime previste dal Decreto Legislativo 493/96
In tema di normativa, nei numeri precedenti, abbiamo avuto modo di
parlare di prevenzione, e in modo particolare per quanto attiene le macchine.
Ora il Decreto legislativo n. 493/96 affronta il problema della segnaletica sui luoghi di
lavoro indicando le segnalazioni che sono rese obbligatorie sui posti di lavoro, in
relazione anche al disposto dalla Legge 626.
A chiarimento di quanto deve essere attuato e praticato in merito, Luigi Buzzini, sulla
rivista "Il Perito Industriale" riassume in modo chiaro e preciso le
disposizioni alle quali gli interessati devono attenersi, nel rispetto, appunto, di quanto
disposto dalla Legge.
Il rinnovamento dellimpianto legislativo in materia di igiene e sicurezza del
lavoro, è tuttora in fase di espansione con lentrata in vigore di altri Decreti
(Direttiva Macchine, Direttiva Cantieri), tra cui il D. Lgs. 493/96 concernente
prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e di salute nei luoghi di lavoro, del
quale tratteremo in questo articolo.
Il D. Lgs. 493/96, già entrato in vigore, è un tassello che si inserisce nel nostro
nuovo sistema legislativo di stampo europeo in quanto recepisce la Direttiva 92/58/CEE.
Qualcuno si potrebbe chiedere legittimamente (al di là dellobbligo del reperimento
delle Direttive Comunitarie da parte degli Stati membri della UE), per quale motivo si è
voluto redigere una nuova legge in materia di segnaletica di sicurezza.
Infatti non si può certo dire che il DPR 524 che dal 1982 ha codificato la segnaletica di
sicurezza fino ad oggi, sia inadeguato allo scopo.
La risposta si trova in una attenta analisi del D. Lgs. 493/96, il quale recita
testualmente alla lett. a) comma 2 art. 1, "la segnaletica di sicurezza ...
omissis... fornisce una indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la
salute sul lavoro, e che utilizza, a seconda dei casi un cartello, un colore, un segnale
luminoso o un segnale acustico, una comunicazione o un segnale gestuale".
Infatti, pur non togliendo niente a quanto di valido vi era nel DPR 524/82, il D. Lgs.
493/96 riprende quasi in toto quello che riguarda la cartellonistica.
Inoltre il nuovo decreto amplia i contenuti del vecchio DPR: infatti, oltre ad indicare le
caratteristiche che deve avere la cartellonistica, prevede anche altri tipi di
segnalazione come suoni, luci, gesti e parole, che entrano a far parte della segnaletica
di sicurezza e possono essere codificati ed adottati da una azienda per migliorare le
condizioni di sicurezza al suo interno. Alla luce di quanto abbiamo fin qui detto,
labrogazione del vecchio DPR 524/82 è un atto dovuto che il legislatore si è
preoccupato di disporre allinterno del D. Lgs. 493 stesso.
Le prescrizioni relative alle caratteristiche che devono avere i vari tipi di segnalazione
che si possono adottare sono riportate nei nove allegati di detto decreto.
Attraverso lapplicazione del nuovo decreto ci si prefigge lo scopo di fornire ai
lavoratori indicazioni, informazioni e prescrizioni sui rischi che non possono essere
evitati con i mezzi tecnici o con le procedure operative.
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Prima di esaminare le caratteristiche che la segnaletica di
sicurezza deve avere, per evitare equivoci di sorta, è bene conoscere le definizioni che
il decreto attribuisce ai vari termini:
. segnale di divieto
segnale che vieta un comportamento che può causare un pericolo
. segnale di avvertimento
segnale che avverte di un pericolo
. segnale di prescrizione
segnale che prescrive un determinato comportamento
. segnale di salvataggio o soccorso
segnale che fornisce le indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di
soccorso e salvataggio
. segnale di informazione
segnale che dà indicazioni varie
. cartello
segnale che mediante la combinazione di una forma geometrica, colore, pittogramma o parole
fornisce una determinata informazione
. colore di sicurezza
colore al quale è associato un determinato significato
. segnale luminoso
segnale illuminato dallinterno in modo da risultare luminoso
. segnale acustico
segnale sonoro diffuso in codice senza limpiego di voce
. comunicazione verbale
messaggio predeterminato con impiego di voce
. segnale gestuale
un movimento o posizione delle braccia o delle mani in forma convenzionale per guidare
persone che effettuano manovre implicanti un rischio o un pericolo per i lavoratori.
La segnaletica di sicurezza deve avere caratteristiche tali
da consentire il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1 avvertire di un rischio o di un pericolo
2 vietare comportamenti pericolosi
3 fornire indicazioni sulle uscite di sicurezza ed ai mezzi di soccorso e di
salvataggio.
Tali obiettivi possono concretizzarsi attraverso luso
di una delle seguenti forme comunicative:
. cartelli contenenti pittogrammi codificati o frasi semplici
. colori codificati
. segnale luminoso
. segnali acustici
. messaggi verbali di breve durata
. segnali gestuali prestabiliti
Per essere efficienti essi devono essere comprensibili ed
inequivocabili.
Per quanto riguarda luso dei cartelli segnaletici, anche se possono essere adottati
pittogrammi differenti da quelli riportati nel decreto, essi devono trasmettere messaggi
inequivocabili.
Negli allegati I e II sono stabiliti i requisiti per dimensioni, forma e colori che i
cartelli di divieto, avvertimento o pericolo, prescrizione, salvataggio e delle
attrezzature antincendio devono avere (fig. 1).
Con lentrata in vigore del D. Lgs. 493/96 si rende obbligatorio apporre ai
contenitori ed ai recipienti delle sostanze o dei prodotti pericolosi e/o nocivi i
contrassegni, i simboli e le indicazioni prescritti dal D.M. 28/01/92, che indica le
regole in materia di etichettatura delle sostanze e preparati pericolosi (fig. 2).
Per effetto di tale disposizione sono abrogati gli articoli:
- 18 comma 2) del DPR 303/56 (Norme generali per ligiene del lavoro)
- 355 e relativa tabella A allegata al DPR 547/55 (Norme per la prevenzione degli
infortuni sul lavoro: che prescrivevano semplicemente che i contenitori di sostanze
pericolose dovevano riportare lindicazione del contenuto e della pericolosità,
anche attraverso contrassegni.
Per calcolare le dimensioni che i cartelli segnaletici devono avere, il decreto riprende
esattamente la formula del vecchio DPR 524, qui sotto riportata:
A> L212000
dove:
A = dimensione del cartello (m2)
L = distanza in metri alla quale il cartello deve essere leggibile (vale a dire fino a 50
m.) |